Pene d’amore perdute

Adattamento in 2 tempi da William Shakespeare
regia di Maurizio Ravazzin
musiche originali di Pierfrancesco Battistella

Tutto comincia con un giuramento. Un giuramento tanto inutile ed esagerato, quanto ben presto disatteso ed infranto. Solo che “la nera pupilla, la guancia vermiglia, la bionda treccina, o il candido braccio”, di fronte ai quali sono miseramente crollati i poco solidi baluardi così solennemente cementati, dispongono anche di quattro cervelli, che non funzionano niente male. Se gli spasimanti si sono resi spergiuri così rapidamente, c’è proprio da fidarsi davanti alle loro struggenti profferte d’amore?

No!… almeno fin dopo averli saggiati a dovere e fatti penare per il loro comportamento incauto… Così parte una schermaglia amorosa, tutta giocata in punta di fioretto, che porta però anche a situazioni decisamente divertenti e buffe, perché le risorse umane per piegare la volontà altrui non conoscono ostacoli e non si fermano nemmeno davanti alla ridicolaggine.

Chi invece non gioca mai in punta di fioretto, ma a colpi di “manarin” (in dialetto sta per “accetta”, ma rende meglio l’idea!) è il gruppo dei popolani, depositari di un tipico ed arguto buon senso, ma talora spinti a imitare chi per condizione sociale, cultura, eloquio dovrebbe effettivamente essere d’esempio a tutti. Davvero un bell’esempio!!! Così, alla fine, anche questi popolani penano d’amore, ma risolvono in fretta, direttamente, senza troppi infingimenti, e son proprio loro a poter dettare una morale, abbastanza grossolana, ma di sicura efficacia, a conclusione della vicenda.

L’azione è interamente ambientata in un parco, realizzato teatralmente: quindi con spezzati dipinti che rappresentano un certo intrico di alberi. Il bosco è in piena fioritura, ma i tronchi sono scuri talora inquietanti. Con questa alternanza di chiaro/scuro, nero/colore si è voluta rendere appunto l’idea d’un amore, “croce e delizia”, “gioia e pena” della nostra vita.

Il mio intervento sul testo originale di Shakespeare è stato molto forte; del resto questa commedia (molto apprezzata dalla regina Elisabetta I, che riconosceva in molti dei balordi personaggi, alcuni dei suoi collaboratori non proprio esemplari) non potrebbe essere rappresentata nella versione originale proprio per i numerosissimi riferimenti ai fatti dell’epoca, che oggi nessuno potrebbe comprendere. Non ho ritenuto nemmeno opportuno attualizzarli, ricorrendo a qualche facile riferimento alle situazioni odierne che tutti ben conosciamo, ma che non sono meritorie di un tale onore!

Ancora una volta alcune canzoni sono state inserite nel testo, talora come commento, talora come traduzione di alcuni momenti particolarmente suggestivi ed accattivanti. La particolare sensibilità musicale del M° Pierfrancesco Battistella e la verve canora dei nostri attori, che cantano rigorosamente dal vivo, assicurano freschezza e giocondità al nostro spettacolo.

Anche noi, come i nostri personaggi, peniamo d’amor per il Teatro; a voi, cari spettatori, l’augurio che non ci sia pena e che il divertimento che vi offriamo sia gradito e quindi compensato da un gratificante applauso

Maurizio

PERSONAGGI ED INTERPRETI

FERDINANDO, re di Navarra Alessandro Ravazzin
BIRON, nobile al seguito del re Daniele Partelli
LONGUEVILLE, nobile al seguito del re Alessandro Gerbino
DUMAIN, nobile al seguito del re Riccardo Barbi
DON ADRIANO DE ARMADO, gentiluomo spagnolo Otello Bellamoli
ZUCCA, villico Emanuele Guerra
LA PRINCIPESSA, figlia del re di Francia Noemi Uccello
ROSALINA, dama al seguito della Principessa Elena Salonini
CATERINA, dama al seguito della Principessa Lavinia Passigato
MARIA, dama al seguito della Principessa Giorgia Prunas
M.ME BOYET, chaperon al seguito della Principessa Mariella Placchi
GIACOMETTA, ragazza di campagna Cecilia Comencini

Regia Maurizio Ravazzin
Direzione artistica Otello Bellamoli
Scene, costumi e attrezzeria Laboratorio delle Grazie (Mariella Placchi, Alessandro e Maurizio Ravazzin, Marino Trevisani)
Collaborazione musicale Pierfrancesco Battistella
Collaborazione artistica Daniele Partelli
Tecnico luci-audio Carlo Tarallo